L’incisione su pietra e marmo è una pratica antica, iniziata nella Preistoria e sviluppatasi durante il Medioevo, soprattutto in Europa. Gli Scalpellini, abili nell’intagliare pietre e marmi, erano molto richiesti per la loro capacità di creare opere che andavano oltre la semplice costruzione, trasformandosi in veri artisti, i Scultori. Le loro opere adornavano chiese e palazzi, mostrando la ricchezza e il prestigio dei committenti.
Le cave di Carrara e Pietrasanta/Seravezza erano essenziali per fornire i materiali necessari. Ancora oggi, nelle Pievi medievali, possiamo ammirare le testimonianze di questo mestiere, che riflettono la storia e l’arte di quel periodo. Per realizzare incisioni, si parte da un disegno che può essere trasferito sulla pietra o su una formella. Per le statue, si crea un bozzetto in creta e gesso, con punti di riferimento (“repère”) per la riproduzione in marmo. Gli scalpellini, attraverso sbozzatura, affinatura e levigatura, seguono le linee tracciate, dando vita alle opere con sensibilità e creatività, potendo elevarsi a scultori se dotati di particolare talento.