La figura del fabbro era spesso associata a quella del dio del fuoco e degli inferi, Efesto (Vulcano per i Romani). Questo legame conferiva al mestiere del fabbro un’aura magica e mistica, che lo ha accompagnato fino ai nostri tempi. I primi fabbri, con ogni probabilità, riscaldavano il ferro in fuochi alimentati da legna.
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In seguito scoprirono che la legna convertita in carbone produceva un fuoco migliore, la cui intensità poteva essere aumentata con soffi d’aria. Nel Medioevo il mestiere del fabbro si specializzò ulteriormente: il fabbro era colui che lavorava con il piombo e il ferro, mentre il maniscalco era lo specialista nella fabbricazione e nell’allestimento di ferri di cavallo. Il mestiere del fabbro, soprattutto quello specializzato nella forgiatura di armi, andava a braccetto con quello dell’arrotino, che è colui che affila le lame delle armi, rendendole più taglienti e performanti.